sabato 10 aprile 2010

Alla Fiera dell'Est: Il Peggio




Pensate ci sia un limite al pudore architettonico?
Provate a fare un rapido giro tra quelli che saranno i padiglioni espositivi per l'imminente Expo di Shangai, che aprirà i battenti dal primo Maggio, per avere qualche seria risposta.
Sarebbe un errore pensare all'Expo come ad una fiera country con tendoni a strisce e crostate messe a raffreddare su banconi, ci troviamo di fronte alla più grande celebrazione del potere imprenditoriale in scala mondiale e nessuno davvero ha intenzione di passare inosservato. Per questa innocua sete di visibilità gli architetti più cari ai ceti borghesi hanno progettato veri e propri mausolei dal gusto circense, carrozzoni inquietanti dalle improponibili cromie.
Un omaggio al kitsch più arrogante, in un periodo di minimalismo snob una sana ventana di barocco, un pugno nell'occhio ben assestato.

"Better Life in Better City" sarà il tema dell'Expo e ognuno, ahimè, ha cercato di interpretarlo come meglio ha potuto, a partire dalla cara Olanda, patria della più avanzata architettura contemporanea, di Van Gogh e Rem Koolhas.

Il loro padiglione sarà costituito a quanto pare da una sorta di spirale cittadina composta da modelli di abitazioni più o meno caratteristiche della terra dei tulipani.

Ma la strabiliante particolarità, come si evince dal plastico presentato, sarà questa sorta di..girasole, sì credo un girasole, attorno al quale ruoterà la spirale e che avrà tutta l'aria di un puerile rifugio di gnomi e fate.
Il tutto sarà graziosamente arricchito con ombrellini da cocktail ed una gioviale illuminazione che rende il tutto molto simile ad una Las Vegas but more cheap.
Di sicuro fascino.

Un'altra oasi felice del gusto contemporaneo che ha deciso di compromettere la propria reputazione è la Svizzera che, con tanto orgoglio nazionalista mai mostrato prima, si fà spazio tra la folla con una riproduzione architettonica dei propri geografici confini.

Il padiglione sarà arricchito in facciata da una fitta maglia metallica, mentre all'interno una seggiovia in perfetto stile alpino condurrà gli spettatori sul tetto dell'edificio, un prato che avrà la presunzione di far sentire i visitatori come su di una verde distesa svizzera.
Molto convincente.

Ludico e sognatore, il padiglione messicano è costituito da una distesa di aquiloni coloratissimi ed evocatori di infantili rigurgiti.


Un'installazione che tocca le corde più profonde della nostra sensibilità, se non fosse che questi aquiloni in realtà sono davvero poco leggiadri e sinuosi. Alti una decina di metri, sorretti da rigide travi d'acciaio che poco ricordano gli invisibili fili di nylon, queste creature saranno costituite da una pesante ossatura che dovrà assicurare la loro statica impassibilità di fronte alle condizioni atmosferiche, insomma il contrario di ciò che un aquilone rappresenta; e sono sicuro che agirarsi in questa foresta di bestie quadrangolari dai colori spenti sarà davvero poco emozionante.


C'è, d'altra parte, una sorta di gusto macabro nel rendersi esponenzialmente ridicoli tra la popolazione del Macao (non chiedetemi cosa o dove sia).
Se insomma si erano stancati di essere pressocchè sconosciuti, i nativi di questo enigmatico territorio hanno deciso di salire finalmente alla ribalta con uno dei progetto più chiacchierati che la storia delle esposizioni mondiali ricordi.

Eccolo in tutta la sua fierezza, il mastodontico coniglio che nelle proprie interiora ospiterà tutta la migliore produzione del Macao.
Austero, squamato e dagli occhi vispi, il roditore gigante è addirittura dotato di graziose zampe rappresentate come abnormi ruote cargo.
Un cavallo di Troia dell'era contemporanea, molto meno autorevole, molto più imbarazzante.
Adorabile.

Il fascino della corsa al protagonismo non è qualcosa di puramente provinciale, ma su di un palcoscenico del genere anche le più alte manifestazioni di rappresentanza hanno quel gusto dell'ostentazione ad ogni costo.
Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto: essere più in vista del vicino.

2 commenti:

  1. Il vicino occidentale, o ilvicino dagli occhi a mandorla?

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  2. al momento il vicino con gli occhi a mandarla ispira particolare competizione.

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